Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

“Revisione di FXAA in post-processing”, “Azione stealth in half-Open World”, “Kojima merda!”, queste alcune delle sterili espressioni che potrete trovare in una recensione tipo di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, il prologo del prossimo capitolo della saga che ha per protagonista la famiglia di “Snake”. Conoscendo la saga in questione però, di fronte a convivi squisitamente tecnici sovra il Percentage Closer Filtering (PCF), il sistema di illuminazione, piuttosto che sul diverso modo di upscalare i 720p di risoluzione delle console “next” o “old-gen” viene da chiedersi :-“Ma dov’è il sentimento?”, subito dopo aver esclamato “che cojoni però! Io volevo solo sparà ai cosi!”.

Della risoluzione/non ce ne frega un cazzo! SCONTRI! SCONTRI!
Della risoluzione/non ce ne frega un cazzo!
SCONTRI! SCONTRI!

Da fine consumatore di porno categories: amateur, sono pienamente consapevole del fatto che il sentimento prevale sempre sull’ortodossia plasticona delle “babe” piuttosto che delle categorie “pornstar”, dunque proprio per evitare il fuoriuscitismo dei nostri lettori verso quelli che considero nostri “competitors” – penso appunto a YouPorn, o anche YouJizz – ho deciso di trattare la recensione di questo gioco con tutta l’attenzione che il lato suggestivo-emotivo merita.

"Mbé?"
“Mbé?”

Prologo dunque, nel senso che tu spendi tra i trenta e i quaranta euro per una main quest di un’oretta.  Praticamente è come se i corti dei “minion” non fossero nello stesso blu-ray di “Cattivissimo Me”, ma li distribuissero a parte facendoli pagare 9,99 euro. Inaccettabile? Secondo i più sembrerebbe di si, in quanto in Giappone – terra dove la gente si masturba sui polpi – il lancio del gioco in questione è stato il primo flop di vendite per Kojima dai tempi di Penguin Adventure su MSX. Come per l’onanismo zoofilo però, i nipponici non mi trovano strettamente d’accordo.

Ambientato a Camp Omega, MGSV:GZ segue le vicende narrate in Peace Walker, ovvero il capitolo uscito in esclusiva su PSP. Questa particolare scelta nella distribuzione, fece si si che Peace Walker lo giocarono solo quegli stitici che non riuscivano a cacare con Patapon, in quanto il ritmo travolgente delle marce li distraeva dall’espletamento dell’atto, dunque credo non sia inutile riassumerlo dicendo che PW è quel Metal Gear dove ti spiegano che Big Boss è un mercenario che coltiva l’utopia di creare una para-nazione di soldati. E tipo mezzo che ci riesce.

In questo episodio ritroveremo Paz. Eh, quella che c'era un modo per vederle le mutande in Peace Walker.
In questo episodio ritroveremo Paz. Eh, quella che c’era un modo per vederle le mutande in Peace Walker.

Quattro mesi dopo però, si trova a dover liberare Chico e Paz, due suoi piccoli fiancheggiatori, catturati e imprigionati al Camp Omega appunto: di qui la quest.

La trama si risolve nell’estrazione dei due prigionieri, seguendo una dorsale narrativa molto lineare la quale però dà modo di testare tutte le novità di un gameplay rivoluzionato. Rivoluzione che ha sollevato più di qualche dubbio tra gli appassionati della serie, il primo dei quali è presto fugato: si! potete sparare a cazzo, fare una fracca di “headshot” e poi andarvi a nascondere come dei camperoni senza Dio e aspettare che passi l’alert. Non solo. Potete usare vari mezzi di trasporto, tra cui jeep, camion e carri armati con cui asfaltare i nemici e, se proprio non v’aregge la pompa, potrete sempre, nel bel mezzo di un conflitto a fuoco, chiedere il supporto di un’elicottero, che vi fornirà del fuoco di copertura e la possibilità di un’estrazione d’emergenza.

"S" come "Stealth".
“S” come “Stealth”.

Tutto qua? Beh sì, anche se la schermata iniziale dopo il suggestivo filmato finale che embeddo sotto – in una versione leggermente alterata per evitare spoiler eccessivi – vi riporterà una percentuale di completamento del gioco sicuramente inferiore al 10%, ma in verità vi rimarranno da fare solo delle side quest consistenti in omicidi o furti di documenti, che se da un lato vi daranno la possibilità di esplorare Camp Omega – unico ambiente, anche se esplorabile in Open “fottuto” World – ammirandolo in diverse situazioni climatico-temporali, dall’altro vi imporranno di scoprire il fianco ai pipponi para-filosofici che Kojima fa recitare ai suoi personaggi nei momenti morti.

Probabilmente quando, trovando Paz in vincoli, vi renderete conto che il gioco è già finito dopo appena una cinquantina di minuti, vi sentirete toccati nell’intimo dal buon Hideo Kojima. Ma non come si sente toccata nell’intimo Julia Roberts in Pretty Woman, commossa dalla purezza d’animo di quell’ uomo d’affari, elegante e puttaniere, interpretato da Richard Gere, più come si sente toccata nell’intimo Monica Bellucci da Vincent Cassel in Irréversible, in quella scena molto più famosa del film stesso.

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes di Konami Piattaforma: PlayStation 3 | Classificato: Dai 18 anni in su 2.9 su 5 stelle  Visualizza tutte le recensioni (14 recensioni clienti) Prezzo consigliato: EUR 39,90 - acquista ora! (7 disp.)
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
di Konami
Piattaforma: PlayStation 3
| Classificato: Dai 18 anni in su
2.9 su 5 stelle Visualizza tutte le recensioni (14 recensioni clienti)
Prezzo consigliato: EUR 39,90 – acquista ora! (7 disp.)

Subito dopo però, nelle toccanti scene che seguiranno in cui vedrete demolito a colpi di cannonate il vostro sogno bellicoso, fatto di uno Stato senza leggi e senza pace, costruito sulla pelle di bambini soldato, alcuni dei quali vi sono appena morti davanti in alta definizione e con un framerate di 60fps sulle console di new-gen, vi sembrerà di vivere un déjà vu; per l’ennesima volta, se è Kojima a servirvelo, sulla Mother Base nel Mar dei Caraibi così come a Shadow Moses in Alaska, ri-scoprirete che vi piace il pesce.


Il proprietario del blog e gli autori degli articoli dichiarano di non essere responsabili per i commenti inseriti dai lettori che saranno i soli responsabili delle proprie dichiarazioni, secondo le leggi vigenti in Italia. Eventuali commenti, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi agli autori, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.