Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Spread your wings…

Nella mitologia greca, Icaro era un povero disgraziato chiuso insieme a suo padre dentro ad un labirinto inventato da quest’ultimo. Per scappare, i due costruiscono delle ali (non ricordo come) da attaccare alle braccia, e se ne svolazzano via;  ma qualcosa va storto. Icaro, giovane acerbo, si fa affascinare da quel figlio di troia del sole e finisce per morire spiaccicato perché, letteralmente, gli si squagliano le ali.

Perché vi sto raccontando questa triste storia che sicuramente già conoscete? Perché la morale del racconto è un po’ la morale del gioco di cui voglio parlarvi oggi.

Fly’N appartiene a quella categoria di giochi che dietro una grafica fanciullesca e tenerella  nascondono molto di più. Sviluppato da Ankama, per certi aspetti il gioco ci rimanda all’atmosfera sognante di Botanicula (capolavoro di Amanita Design di cui abbiamo parlato qui). In un mondo dominato da floridi alberi, fiori profumati e qualunque altra cosa pucciosa vi venga in mente, un perfido asciugacapelli decide di riversare immondizia in ogni dove per poter diventare il cattivo più cattivo dei cattivi. Quattro guardiani volanti, provenienti ognuno dal proprio pianeta arboreo, cercheranno di rendergli la vita difficile. 

Vi asciugherò a morte
Vi asciugherò a morte

Lo scopo del gioco è trovare l’uscita da veri e propri labirinti arborei (anche se andando avanti ci saranno paesaggi più “arboreamente industriali”) saltando in giro ossessivamente per raccogliere più petali di taràssaco possibile (nozionismo a go go) e liberare occasionalmente strambe creature nascoste in qualche anfratto. Se all’inizio comanderemo un singolo uccello, proseguendo nel gioco avremo bisogno delle abilità peculiari di ogni uccello per superare gli ostacoli.

Chiamarlo soffione è volgare e poco fico
Chiamarlo soffione è volgare e poco elegante, vuoi mettere taràssaco con l’accento?

Detta così può sembrare un gioco noioso, ma per fortuna il level design è a dir poco eccezionale, il rischio di perdersi è alto (più alto ancora  è il rischio di finire il livello lasciandolo praticamente a metà), gli ostacoli sono infidi e numerosissimi,  per completare un livello al 100% spesso ci toccherà studiarlo bene e poi tornarci.  Esistono poi sezioni di gioco in cui non dovrete morire neanche una volta per sbloccare livelli segreti.

Spieghiamo dunque le nostre ali e voliamo liberi per i livelli che costellano i cinque mondi! Eeeee… no.

In Fly’N non si vola. Avete capito benissimo, in questo gioco, che se non fosse chiaro si chiama Fly’N,  sapete come si chiama? No? Si chiama Fly’N che in italiano vuol dire Vola’re, non si vola. I protagonisti del gioco sono quattro sgorbi che ricordano vagamente degli uccelli, loro saltano, possono assumere varie forme, ma di volare non se ne parla.

Uno diventa un cespuglio, uno diventa una palla, uno diventa un razzo, ma volano? No.

In quattro nono ne fate uno
In quattro non ne fate uno

Un’altra abilità di cui sono dotati i nostri cari uccellacci è quella di chiudere gli occhi, in questo modo potremo far scomparire muri che bloccavano la strada (perché la vista è un senso sopravvalutato, può ingannare, prendete esempio da Sirio il Dragone) oppure far apparire piattaforme dove prima c’era solo il vuoto.

Don't try this at home
Don’t try this at home

Infine, i nostri eroi hanno la capacità di planare per rallentare la discesa dai salti più alti o per raggiungere piattaforme più lontane. Questa è più o meno la grande contraddizione di questo titolo, non si vola mai, ma in compenso è un continuo planare. La sopravvivenza è nulla senza il controllo assoluto della planata. Neanche in MDK si planava così tanto.

In MDK era tutta una planata
In MDK era tutta una planata

Leggendo qua e là, vedo Fly’N associato alle parole: sogno, onirico, viaggiare, rilassamento.

Non so che gioco abbiano giocato queste persone, perché Fly’N rimane pur sempre un platform che fa il suo sporco dovere: dare sui nervi.

Chi vuole stare tranquillo non giochi a Fly’N che, per carità, ha al suo interno la componente onirica e a tratti psichedelica, ma di sicuro non ha la capacità di rilassare. Il tappeto musicale accompagna l’esperienza di gioco in modo piacevole ma sa anche mettere ansia nelle fasi più concitate. Sia chiaro che non ci sono sconti, al minimo errore siete morti, anche se avere vite infinite ammorbidisce parecchio il senso di frustrazione. In alcuni passaggi, più che un viaggio sarà una corsa forsennata per non rimanere schiacciati dalle macerie rugginose che Dyer (l’asciugacapelli) ci tirerà addosso.

Evitiamo la retorica che vuole un mercato indie in ascesa a sfavore del fiacco fiacco mainstream perennemente sotto la sufficienza: sicuramente Fly’N non è un capolavoro, ma è realizzato con una cura maniacale per l’aspetto e, se solo non sembrasse un gioco per tablet, gli avrei dato un voto più alto. Forse gli sviluppatori di Ankama si sono lasciati distrarre dalla grafica sgargiante e come Icaro l’hanno seguita con  troppa fiducia, abbandonando quasi completamente l’attenzione per il gameplay (madonna oggi come me sento professionale), che neanche tanto alla lunga diventa ripetitivo, e si sono schiantati al suolo di fronte al fatto che Fly’N non è altro che un giochino carino; nulla di più.

Quindi se non avete voglia di saltellare in giro per livelli sghembi a svegliare creature improbabili con un canto sgraziato, lasciate questo titolo sullo scaffale. Ma, se vi piacciono tanto i platform, nell’attesa di un nuovo capitolo di Rayman, Fly’N fa al caso vostro.

Spread your wings and fly glide away.


Il proprietario del blog e gli autori degli articoli dichiarano di non essere responsabili per i commenti inseriti dai lettori che saranno i soli responsabili delle proprie dichiarazioni, secondo le leggi vigenti in Italia. Eventuali commenti, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi agli autori, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.