Se siete come me amanti della saga Ritorno al Futuro, sicuramente ricorderete la scena che pone le basi del mio ragionamento. Nel secondo capitolo della saga il nostro Marty entra in un bar futuristico e giocando ad un arcade anni ’80 mostra a dei bambini come gioca un vero professionista. I due bimbetti sconcertati chiosano: si devono usare le mani? Ma è roba da bambini.
Il videogiocatore casalingo ha da sempre assunto una posizione caratteristica, schiena piegata leggermente in avanti, braccia attaccate al corpo e gomiti appoggiati alle ginocchia per un maggior controllo sul joypad. Tutta l’adrenalina che abbiamo accumulato e scaricato con le tonnellate di giochi che sono passati tra le nostre mani ci ha reso dei drogati. Non solo di giochi, ma di sensazioni, di emozioni, da sempre abbiamo desiderato vivere in prima persona le avventure dei nostri beniamini. Purtroppo il messaggio di base che abbiamo lanciato ai programmatori è stato frainteso o distorto.
Invece di prodigarsi perché le storie raggiungessero alti livelli di coinvolgimento e realismo o sviluppare idee originali ed emozionanti, i programmatori, quelli del marketing, le case produttrici… Ora io non so di chi è la colpa, hanno investito tutto esclusivamente sui sensori di movimento.
Come tutti sappiamo il vaso di Pandora è stato aperto dalla Nintendo con la sua Wii (che poi si dice il Wii o la Wii? boh). Partita in svantaggio rispetto a Sony e Microsoft, forti dei loro giochi in BluRay e HD, la madre di tutte le console pensò bene di portare la sfida su un terreno diverso. Non potendo battere le rivali con la grafica doveva puntare tutto su una giocabilità innovativa, il Wiimote pensò a tutto questo. Richiamando dal profondo i nostri istinti primordiali questo spartano controller ci permette di dimenarci come gibboni davanti ad un sensore che manderà il segnale di movimento al videogioco facendo accadere cose spettacolari. Per i primi cinque minuti è così, all’improvviso diventiamo tennisti, pugili, avventurieri, Marii, Links… Ma nel frattempo i nostri appartamenti soffrono. Rompiamo cristalliere, vasi, mensole varie, perfino gli stessi televisori, già, perchè con la Wii si suda che vi piaccia o no, e mentre le ore di divertimento aumentano le nostre mani si fanno più sudaticce diventando a tutti gli effetti catapulte armate di Wiimote (arma che verrà utilizzata in seguito dall’esercito israeliano nella striscia di Gaza), il resto è storia.
Poichè il successo della console Nintendo aveva messo in crisi le modernissime PS3 e XBox360, Sony e Microsoft decisero di correre ai ripari. L’unico modo per frenare l’inarrestabile Wii era offrire ciò che offriva lei, badate bene, non migliorare l’idea, offrire la stessa identica formula.
Così Sony lancia l’imbarazzante periferica Move. Imbarazzante non nel risultato ma nel design, praticamente è un Wiimote con una palla attaccata sopra, il Move venderà uno sproposito grazie allo slogan: è come na Wii però co la grafica daaa Ps3.
Microsoft invece, da sempre la più ebete nella competizioni, prova il tiro di sponda e puntualmente sbaglia. Con delle buonissime intenzioni viene messa sul mercato l’ Xbox Kinect, un ingombrante sensore con videocamera integrata che catturerà i movimenti del giocatore senza l’ausilio di nessun controller. Il sistema Kinect è stato ufficialmente distribuito circa due anni fa e fino ad ora non ha presentato un titolo valido.
Non vorrei sguazzare nella retorica, ma c’era davvero bisogno di tutto questo? Veramente ci sono persone che giocando con queste distorsioni videoludiche non pensano neanche per un momento, ma che cazzo sto facendo?
Intendiamoci, sono un fiero possessore di Nintendo Wii ma paradossalmente gioco a tutti i giochi che non richiedono il movimento, tanto che sono stato costretto a comprarmi un classic controller perché il Wiimote, a parte per Super Mario, Punch Out e poco altro, non è utilizzabile per i giochi “comuni”.
Senza contare che per richiamare l’attenzione del pubblico femminile siamo stati invasi da titoli come: dimagrisci con Wii, Move e Kinect, fai aerobica con Wii, Move e Kinect, balla lo Zumba fitness con… Io già consideravo Dance Dance Dance un’aberrazione, figuratevi.
Analizzando più a fondo il mercato capiamo che in realtà la Wii e le periferiche di movimento sono nate proprio per ibridizzare il popolo di videogiocatori. Con l’avvento di questa tecnologia ci accorgiamo di come donne, ragazze, bambini si siano accostati al mondo videoludico ignorando totalment i passaggi intermedi che ci sono stati nella sua evoluzione.
Intendiamoci non sto dicendo di discriminare donne e bambini, dico soltanto che magari le case produttrici potrebbero fare proposte mirate senza per forza sfociare in titoli come Barbie prostituta d’alto bordo, Coccola il tuo cavallo/cane/gatto/ornitorinco o Gira la moda. Considerate che quando eravamo bambini noi non c’erano titoli ammorbiditi, siamo stati catapultati in mondi oscuri e pericolosi senza passare dal via, eppure siamo venuti su benissimo (be’ forse Copons no). Non sarebbe bellissimo un GdR (ovviamente tecnicamente semplificato) in cui un bimbo può trovarsi in una storia degna delle favole che gli venivano raccontate dai genitori? invece di giocare ad un gioco che gli propone corri in casa bel bambino invece di andare al prato con gli amichetti a prendere un po’ d’aria. E le ragazze che agognano il dimagrimento sopra ogni cosa e s’improvvisano super atlete? Conosco più di una persona che giocando a titoli di Yoga si è trovata in posizioni al di là dell’umana possibilità e hanno dovuto chiamare i pompieri.
Lo so che sto facendo un discorso da vecchio sull’autobus ma sono un pigro patologico, e se il futuro dei videogiochi è questo, mi domando cosa succederà al prossimo capitolo di Tetris, avrò malta e mattoni da incollare nel tinello? Per giocare a Resident Evil dovrò iniettare l’ebola a mia moglie ed aspettare? Vedersi il giovedì sera al calcetto vale come un torneo di PES? E se per caso tornasse in auge Track n’ Field? EH, CHE SUCCEDEREBBE SE TORNASSE TRACK N’ FIELD?!?! Questo. Pensateci la prossima volta che giocate, sperate di non avere mai un’esperienza extracorporea che vi costringa a vedervi da fuori mentre vi dimenate come imbecilli.
Insomma ricordate che nei videogiochi è bello usare le dita non le mani, la vostra forza è data dai pollici, allenate sempre e solo quelli.
E soprattutto ricordate che i signori della Nintendo, Sony e Microsoft hanno un debito con voi, e tutti i danni casalinghi che abbiamo causato ce li dovrebbero ripagare loro, propongo class action.