Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Già Leopardi aveva capito che la domenica è un giorno di gran cacamento di cazzo, tale e tanto che ci si ritrova a pensare a consunti giornalisti prezzolati in continua polemica con la classe politica:

diman tristezza e noia
recheran l’ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Ma evidentemente (evidentemente) al nostro Giacomo98 non era ancora arrivata l’ADSL e non poteva vedere i LINK DELLA DOMENICA qui su GiocaGiuè, il sito del quale parlare quando volete far finire una bella storia d’amore passando automaticamente dalla parte del torto.

ATTENZIONE! I titoloni in mezzo alle frecce > < sono LINK! SONO DA CLICCARE DIOCANE (RIP Germano)!

Ma prima di incominciare, vogliate prego rivolgere la vostra attenzione a un lutto drammatico:

> R.I.P. Jean Giraud – Moebius <

Ci piange il cuore ad annunciare la morte di un visionario che diede la dignità artistica al fumetto e che ispirò l’ambientazione di capolavori del cinema (non solo Alien, ma anche il meraviglioso Masters of the Universe) e videogiochi (qualcuno si ricorda Panzer Dragoon per il SEGA Saturn? eh). Con un’idea che oggi ci sembra banale – si può mettere in un fumetto ciò che si sogna a occhi chiusi o aperti, senza curarsi della trama o del realismo – rivoluzionò completamente la visione del mezzo e insomma, basta cazzate, andatevi subito a comprare Garage Ermetico o Arzach o la serie dell’Incal, o se siete dei pezzenti senza soldi perché non vi siete ancora tolti il vizio dell’alimentazione, guardatevi questa galleria.

Asciugate le lacrimucce e tirate un ceffone a qualche lettore di manga per la catarsi, cominciamo con…

> DEEP SEA: IL GIOCO DI SENTIRE LE COSE <

Avete presente Copons, il nostro capo RATE che vi ha fatto saltare l’ultima puntata dei link della domenica? E’ noto ai più che a Copons facciano paura tutte cose. Finestre, alimentatori, nuvole basse, escrementi di cane lungo l’asfalto: tutto è sufficiente in lui a generare sconforto e ansia. Per questo non solo si priva di titoli come Dead Space o Amnesia, ma penso che pure World of Goo lo metta in qualche modo a disagio. Perché quest’introduzione? Perché a quanto pare il nuovo concorrente al titolo di “scariest game eva” è DEEP SEA, un gioco creato allo scopo di far impazzire di claustrofobia e terrore esiziale i giocatori. In Deep Sea, come potete vedere dai video nella pagina linkata nel titolo, si gioca con una maschera antigas sovietica degli anni ’50 (modello GP-5, ne ho comprate due in mercatini dell’usato a Mosca: possono sempre servire), un paio di cuffie sovraurali e un joystick.

La maschera è modificata in modo che non entri luce e il giocatore non possa vedere nulla, ma la vera chicca è che il respiratore è collegato a un sensore che registra il movimento dell’aria. Quando il giocatore inspira, si sente chssssss (“Luke, io sono tuo padre.” dai, ditelo, stronzi, fate la battuta e andate a battere un cinque allo specchio), e quando invece espira si sente il rumore delle bolle d’aria che salgono. Il giocatore non vede nulla e può solo orientarsi attraverso l’udito per girarsi e colpire misteriose creature degli abissi. Che possono essere vagamente ridicole oppure semplicemente indescrivibili.

Il Pikkio e io vorremmo tanto vedere Copons giocare a questo, e poi dirci un po’.

> THE ONLINE GAMER <

Certa gente non slogga mai, nemmeno quando è a tavola con gli amici, a una festa, in giro per strada. Ogni passante è un terrorista di Counter Strike, ogni bambino è un n00b, ogni barbone è un camper. I sympacomici del gruppo Reckless Tortuga ci deliziano con questa serie che vede come protagonista Aaron, uno studente di giurisprudenza che ha squarciato il velo di Maya e ha cominciato a vivere su un altro piano di esistenza.

> Mari0 e Orthorobot: Stabyourself! <

Una delle cose interessanti dei giochi indie è che sono ancora – apparentemente – immuni alla deriva hipster e francamente imbarazzante che hanno preso arti come la fotografia, la musica e la scrittura. A quanto pare per fare un bel videogioco, per quanto semplice, sono ancora necessari talento, inventiva e serie competenze tecniche. Certo, qualche stronzo di autore sarà impegnato a pettinarsi i baffi ironici e a vestire come un internato di Auschwitz, se l’olocausto l’avessero organizzato gli Orsetti del Cuore. Ma quello dei giochi indipendenti è un mondo che ancora, eroicamente, resiste.

Per questo tra i tanti bei giochi indie fichissimi mi fa piacere segnalarvi due bei colpi degli appena scoperti Stabyourself: Mari0, la fusione tra Mario e Portal, e Ortho Robot, un gioco di prospettive. Nel primo giochino gli autori hanno ricreato fedelmente il primo Sūpā Mario Burazāzu, dando però al nostro mangiaspaghettiepolpette la possibilità di usare la portal gun. Ficata: si può giocare anche in due, hanno implementato un sistema fisico realistico, e hanno anche aggiustato la difficoltà (sono bravi tutti a evitare bowser col portale).

Ortho Robot invece è un gioco in cui potete deformare lo spazio semplicemente cambiando le prospettive, una di quelle cose non euclidee che ci piace tanto a noi di Gioca Giuè, seconde solo a Ewa Sonnet e a Gesù.

> PAOLO PEDERCINI: ERGON/LOGOS <

Chi è lo stronzo che non ha mai sentito parlare della Molleindustria? Autentici talenti italiani guidati dalla mente di Paolo Pedercini, hanno usato il videogioco come strumento di denuncia sociale. Che palle direte voi. No! perché i concept originali e la giocabilità immediata rendono questi giochi miracolosamente divertenti. Preti pedofili, economia energetica, fast food, corruzione global: la soggetà moderna ha ancora tante cose brutte e cattive, e il Pedercini ci fa spesso giocare come carnefice e non come vittima, facendoci riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni. Insomma altro che tirare le banane agli stronzi sui go kart.

Meno soggialmente impegnato, ma non per questo meno interessante, è ERGON / LOGOS, giuochino semplice semplice in cui dovete orientarvi in una storia scegliendo, in un labirinto o come cazzo volete chiamarlo voi, bivi narrativi. Vabbe’, non avete capito, giocateci e vedete che non ve ne pentirete.

GURU MEDITATION

Un po’ di spleen, suono lo-fi, insomma, è domenica.


Il proprietario del blog e gli autori degli articoli dichiarano di non essere responsabili per i commenti inseriti dai lettori che saranno i soli responsabili delle proprie dichiarazioni, secondo le leggi vigenti in Italia. Eventuali commenti, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi agli autori, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.