commento finale
che già se mi cominci il gioco dalla fine mi fai capire che non si tratta solo dell’ennesima variazione sul tema pozza nucleare dove ti fai il bagno e ti puoi trasformare in zizza o prendere il tumore. no. tu mi stai raccontando una storia, con delle diramazioni narrative e delle implicazioni morali.
e allora io te lo appoggio.
e ti perdono pure le strizzatine d’occhio al futurismo e l’assenza di piazzale loreto tutta pavesata a festa con tanto di gioiosi pendagli.
voto: sì.
anno del pannolone per adulti depend
quattordicesimo giorno
e insomma di punto in bianco stai su questo tetto con il tuo amico zeke, che è una sorta di criminale mezza tacca e dice che vuole i superpoteri pure lui. cioè, dio cane, tu vivi su un tetto, dormi su un divano, sei una palla di lardo che per salvarti il culo devo venire in quel cazzo di posto coi container che se sbaglio strada ti tirano il razzo e devo rifare la missione, l’unica volta che hai una responsabilità fai scappare il matto con la raggiosfera, c’hai la faccia come il culo che sembri il figlio illegittimo di elvis e kim jong-il, non ti sei fatto neanche il bagno nella melma nuculare e vuoi i superpoteri? e su.
in pratica zeke è l’amico scomodo, il cesso inchiavabile che ci prova un po’ con tutte e sta sempre da solo. c’hai presente, no?, quello un po’ sbruffone e molesto che però c’ha qualcosa dentro, una sua sensibilità, una sua interiorità, e poi è tuo amico, che cazzo, e quando una sera tu ti muovi a compassione e lo porti con te a una festa super figa dove ti hanno invitato grazie a tutta una serie di magheggi e munificenza erbifora lui pensa bene di ubriacarsi a cesso, importuna le donne e minaccia gli uomini e poi finisce a vomitare, masturbarsi e piangere (contemporaneamente, ovvio) sul divano buono di casa. dove infine si addormenta. la forza dell’abitudine.
però poi ti fermi un attimo a riflettere, e ti rendi conto che ’sto cazzo di zeke non si capisce neanche bene a quale etnia appartenga. a parte il nome un po’ così, è tipo scuro di pelle ma ha fattezze da puttino della cappella sistina. e quindi è una chiara metafora della globalizzazione come causa di confusione e perdita delle radici culturali. nike merda. ’sto gioco mi piace sempre di più.
anche perché mi catapulta in medias res. cioè. mi cominci col finale e poi sto al quattordicesimo giorno. tu sei un grande. mi stai chiaramente strizzando l’occhio. la comunicazione parcellizzata, la fine del flusso narrativo lineare, il decostruttivismo dei videoclip.
certo però che ’sta fissa per l’elettricità, con tutti i suoi rimandi futuristi… va be’, paranoie di un vecchio stalinista.
ma ormai sono partito decidendo che il gioco mi piace, e cazzo in quest’epoca di confusione e voltagabbana e mastella ci vuole coerenza. quindi accidentalmente tralascerò di menzionare il fatto che da qui in poi il tempo riprende a scorrere su un asse lineare.
perché ci sono le citazioni a effetto e le scelte morali.
tra un capitolo e l’altro (sequenziali, stupido figlio di puttana), presidenti, scienziati e uomini di cultura del passato ci dicono la loro sulle responsabilità che si legano al potere. le puttane da provinare, le case da regalare, scegliere lo champagne che se c’è il terremoto allora sono soldi per la ricostruzione e quindi tocca brindare. ’ste cose qua.
la forza non è niente senza il controllo. e si ritorna comunque alla infratestualità e ai rimandi alla cultura di massa. quindi c’ho comunque ragione.
fatto sta che questo incidente barra esplosione barra rimando al nucleare come evento storico ma anche come topo narrativo della fantascienza barra ponticelli e gianturco che c’è officina 99, fatto sta che cole, un corriere figaccione con la voce roca, i capelli rasati e il giumbotto di pelle, c’ha i superpoteri. in culo a zeke. all’inizio spara giusto i fulmini dalle mani e si mette dietro le coperture come marcus ma senza uccidere dom e puoi fare gli headshot tipo sparatutto (battlefield : cod = maradona : pelé), ma poi si attacca ai contatori a mo’ di abusivo della tv via cavo e acquisisce tutta una serie di capacità bellico aviatorie che sono cazzi.
non mancano la fidanzata, che dimostrando una sportività e una capacità di stare al gioco persino inferiore a quella palesata dai tedeschi all’onu che si scandalizzano quando gli dai del kapò decide di mollarlo giusto perché nell’esplosione che è insieme apocalisse e genesi del gioco tu le ammazzi la sorella, il complotto governativo nazionale, gli esperimenti tipo cia ma no lsd nell’acqua però sì scimmie e topi torturati a muzzo che anche se lo senti solo nelle registrazioni audio un po’ di effetto te lo fa comunque, il degrado urbano, gli psicopatici, i miniboss e la fregna. che non è l’ex fidanzata. e che diventa motivo di prominenza perineale solo se scegli il lato oscuro. che qui però è rosso.
il poster rosso
hai presente quando in mass effect o in fallout devi compiere scelte morali selezionando una tra quattro risposte il più delle volte totalmente scollegate dalla domanda del tizio di turno? e tu stai lì a fare l’esegeta per capire da che parte sta uno che risponde tu sei la gomma io la colla o roba del genere? che poi tanto non ci azzecchi mai, ti illudi che rispondere porco dio non c’ho tempo per aggiustarti il radiatore sia sufficiente a diventare cattivo e invece no. oppure a nba 2k11 e 12 quando ti intervistano e tu vuoi rispondere per far salire la chimica di squadra e toccare la palla ogni tanto invece di stare a vedere quel cazzone del pg che aspetta 23 secondi e poi tira, e alla fine ti rendi conto che non fa niente che c’hai speso due mesi, tanto a cercare di capire come funziona ’sta cosa delle reazioni alle risposte fai prima a crearti un altro giocatore e rifare tutto da capo, però ’stavolta il play lo faccio io e vaffanculo sto in punta fino al 23esimo secondo e poi la passo a quello più marcato. e vediamo che cazzo c’avranno da ridire tifosi, lega e compagni di squadra.
ecco, pure cole deve affrontare drammi del genere. ed è anche giusto. voglio dire, tu cole già sei manzo di tuo, ti sai arrampicare sui palazzi e sui lampioni, e ora ti hanno pure eletto amministratore delegato dell’enel. che cazzo, un minimo di responsabilità dovrai pure prendertela. quindi qua e là ti toccherà scegliere tra rosso e blu (sì, lo so, è fin troppo scontato il rimando culturale, ma non dirmi che per un attimo non hai fibrillato anche tu).
il blu è il colore del bene, del sacrificio e dell’ammore. il rosso quello della brutalità, dell’egoismo e del potere. più o meno. che non si capisce perché io che sono un rotto in culo che fa colazione coi cocci di vetro nell’acido muriatico e giro sfregiato che nemmeno i pellerossa dopo il gentile omaggio delle coperte al vaiolo devo aiutare te dottorino dimmerda a salvare la clinica dove comunque curerai gente che mi tira pietre. va be’, almeno so dove andare quando devo uccidere qualcuno per assorbire energia vitale elettrica. che galvani vuol dire fiducia.
a differenza appunto dei vari mass effect e fallout dove la possibilità di scegliere è più che altro un pretesto per dire che sei figo e che c’hai i finali diversificati e se lo vuoi millare/platinare devi giocarci almeno due volte o fare tutto un casino di salvataggi appositi e robe del genere, che però almeno non c’hai gli achievement/trofei online che non sai mai cosa pensano di te LORO quando ti guardano il profilo e vedono che c’hai sbloccato tutto per l’offline ma nell’online hai grandi vuoti. quindi tutto sommato voto sì anche per fallout e mass effect. anche se, tornando a bomba (e ti pregherei di notare che questa è volutamente una mise en abyme), le scelte morali sono solo un pretesto. perché i programmatori vogliono che fai il buono. il finale più figo e più appagante, il finale ufficiale, diciamocela tutta, è quello buono.
ecco, in infamous non è così. e se il seggiolone dal quale cadesti da bambino era così alto che non lo capisci da subito (che cazzo, qualcuno ha fatto saltare in aria un’intera città, e tutto pare indicare che quel qualcuno sia tu), c’è un fondamentale snodo della trama che ti apre gli occhi. e non sto neanche qui a farti notare quanto è tipicamente decostruttivista l’artificio usato dai sucker punch, che inseriscono questo evento all’interno di una missione, quasi camuffandolo da intermezzo divagatorio. ma tu tanto non capisci un cazzo. e magari avresti anche scelto il poster blu. tutto contento di poter continuare con questo inno all’elettricità e al potenziale tecnologico, al super uomo che domina la natura e addomestica il paesaggio. mi fai schifo. sono le persone come te che mi spingono a scegliere il poster rosso.
niente, in pratica a un certo punto, più o meno a metà storia, che quindi ormai lo sai se preferisci essere buono e quindi fare sempre scelte del cazzo in nome di ideali nei quali nemmeno ti riconosci oppure cattivo e quindi abbastanza maturo e cinico da capire che non sempre è possibile la via del dialogo e della comprensione e che cazzo ma ti pare che io rischio il culo per far partire ’sto cazzo di treno e tu mi sputi in faccia? e ti meravigli poi se io ti friggo che neanche o’friol? comunque sia, a metà storia incontri un disegnatore che ha deciso di immortalare le sembianze dell’uomo che da solo sta cambiando i destini della città. e ti chiede di scegliere uno tra due possibili poster (nota bene, in infamous la scelta è sempre tra due possibilità molto nette, la confusione semantica tipica del post-modernismo viene qui accantonata in favore di una visione della vita più manicheista). uno blu, dove sei il classico cazzone in posa eroica, e uno rosso, dove sei uno splendido signore del male. nonché identico a kessler, la tua nemesi finale, che ovviamente sei tu venuto dal futuro, ma senza pozza di lava e pollice in su.
insomma, è chiaro che devi scegliere la via del male.
anche perché le conseguenze sono pure visive. se sei buono assumi un aspetto da agnellino mansueto, con questa specie di alone azzurro tutto intorno. se sei bastardo c’hai i tatuaggi con l’henné sulla faccia e le tipe te la danno perché fai un sacco bello e dannato. e sasha, la vera fregna del gioco, dopo che le hai rotto il culo torna a ossessionarti sussurrandoti porcate nella mente. e fidati che ne vale la pena, altro che quel ghiacciolo irascibile della tipa che manco mi ricordo come si chiama, da quanto mi sta sul culo. la fidanzata, insomma. e hai ucciso mia sorella. e stai distruggendo la città. e non sei più quello di una volta. e non mi porti mai in un bel locale. e no, lì no che mi fa male.
ah, già, ci sarebbe poi il fatto che se sei infingardo verso la fine ti tieni la raggiosfera, che cazzo a volerla distruggere potevi farlo anche a metà storia se ci tenevi tanto, caro il mio coglione blu.
ma che cazzo, ma c’hai presente, no, come si chiama ’sto gioco?
poi uccidi kessler che in pratica sei tu e c’è la mega esplosione.