Cari Lettori. Care donne oggetto. Gioca Giuè sta passando un momento difficile. Pochi fondi, ostracismo dei media, crisi della carta stampata, concorrenza spietata e soprattutto una sostanziale mancanza di qualità nei nostri redattori. Comunque non ce ne frega un cazzo, e pur di alzare un po’ il contatore di visite mensili la redazione ha deciso all’unanimità di adottare il più abietto e vile dei metodi – conformarsi alle richieste di mercato, inseguire la notizia, buttarsi nel mainstream.
Come tutti saprete, da pochissimo è uscito un album eccezionale, presentato a sorpresa da una delle più grandi band indie rock mondiali: Ling of Kimbs dei Radiohead, un disco dedicato neanche troppo subdolamente al viscido mondo degli Zerg. Pochi però sanno che, in contemporanea, un evento simile ha scosso il mondo videoludico nazionale ed internazionale. A sorpresa, il Governo Italiano ha annunciato che l’Italia ha compiuto 150 anni. Mentre i cittadini erano ancora scossi e basiti dalla subitanea annunciazione, ferventi i preparativi per la grande festa della Nazione, il nostro Governo (Gioca Giuè vota Forza Italia dal 1996) si è superato, e – giuro, mi sono uscite le lacrime giorni fa – ci ha donato il più bel regalo che si possa immaginare per una data tanto importante:
Gioventù Ribelle è un fulmine a ciel sereno, un colpo di reni imprevedibile per un grande Paese, che oltre a lanciarsi in fulgide imprese militari oltremare riesce ad entrare in sintonia con noi, Giovani, e catapultarci all’indietro nella storia fino alla nascita del nostro Paese grazie ad un Videogioco gratuito e patriottico, sviluppato a tempo di record e graziato dal tocco dei migliori talenti del paese.
Sappiamo che parlare di Gioventù Ribelle è, ormai, una mossa fin troppo prevedibile. Tutti lo abbiamo scaricato, giocato, rigiocato, condiviso con amici e parenti, pubblicizzato all’estero, dissezionato fin nelle pieghe più recondite per scoprirne le inesauribili grazie estetiche e strutturali. Eppure, duole ammetterlo, siamo a corto di lettori: ci affidiamo alle grazie degli indici di Google, sperando che le parole chiave di questo articolo (Gioventù Ribelle Immenso, Gioventù Ribelle gioco del decennio, Gioventù Ribelle Walkthrough, Gioventù Ribelle nude hack, Gioventù Ribelle cheat, l0li, Sparare in faccia al papa, Gioventù Ribelle Mod) ci aiutino nel rilancio di questa nostra operazione editoriale.
Senza entrare nei dettagli o nella emozionante avventura della produzione del gioco in sé, questo vuole essere solo un breve Elogio, un caloroso saluto e ringraziamento a tutti Coloro i quali hanno lavorato su un cotale Progetto: grazie, programmatori forse non pagati perché amatoriali diplomati allo IED, grazie Giorgia Meloni ministro della Gioventù, grazie cosiddetti “sparatutto”, grazie tecnologia d’avanguardia dell’U3 Engine, grazie 500.000€ che le malelingue dicono qualcuno si sia intascato MA NON E’ VERO, PERCHE’ QUESTO E’ UN MOMENTO PATRIOTTICO, NON CI PROVATE A METTERE IN MEZZO LA POLITICA, grazie Italia, 150 anni all’avanguardia videoludica e non sentirli.
Gioventù Ribelle, dice il Sig. Carbone il Sig. X Misterioso che Querela Wikipedia, che non so chi sia, è un gioco che si pone come obiettivo il semplice dimostrare che l’Italia può competere a livello internazionale. Caro Sig. X Misterioso: sei troppo modesto, e lo sai. Grazie per Gioventù Ribelle, che ad Americas Army gli piscia in testa – Gioventù Ribelle non deve dimostrare niente a nessuno. Gioventù Ribelle è IL videogioco, un’opera di tale spessore che può permettersi, sfacciatamente, di mantenere persino la schermata iniziale dell’Unreal Development Kit come menù – tanta è la perfezione del contenuto, che poco importa la confezione.
Gioventù Ribelle non è solo un regalo, è una Sfida. Grazie alla “visuale soggetivae mirino” del rinomato engine Unreal 3, Gioventù Ribelle (Gioventù Ribelle Recensione, Gioventù Ribelle trucchi, Gioventù Ribelle torrent, Gioventù Ribelle xxx, Gioventù Ribelle wallhack) è un coraggioso tentativo di alzare il tenore della competizione tra software house, senza esitazione alcuna. La Epic osserva con timore e reverenza la solidità del level design di Gioventù Ribelle, e di fronte al sagace riutilizzo dei suoni originali di Unreal 3, calati in un contesto rivoluzionario, non può che abbassare lo sguardo. In pochi mesi, un manipolo di arditi level designer, modder e programmatori freschi di diploma hanno destrutturato intere decadi di sviluppo videoludico per piegarlo alla poesia dell’Unità Nazionale, riconsegnandoci un prodotto amatoriale che di amatoriale ha ben poco.
Vorrei spendere delle parole su alcuni punti chiave di Gioventù Ribelle. Innanzi tutto la fedeltà storica, che riesce a superare se stessa, presentando all’interno del videogiuoco delle verità nascoste persino ai migliori storici. Nessuno, apparentemente, sapeva dell’esistenza di questo eroe anonimo che impersoniamo come protagonista, vestito di una scintillante armatura plastica, e armato di un potentissimo fucile laser mascherato, grazie a tecniche olografiche rinascimentali, da semplice rivoltella. Grazie a Gioventù Ribelle, molti misteri sulla Breccia di Porta Pia potranno trovare una nuova e più coerente soluzione. Altra stupefacente scoperta riguarda il cielo di Roma, 150 anni fa, così come non l’avevamo mai visto: ebbene sì, prima dell’inquinamento atmosferico, Roma aveva l’HDR incorporato, e nuvole temporalesche minacciavano con tornadi in lontananza le verdi colline dell’Urbe, illuminate da una luce irreale che probabilmente stimolava i Bersaglieri alla lotta, donandogli al contempo un’immortalità sacra; non a caso, il fucile laser del nostro anonimo eroe non corre mai il rischio di colpire i propri amici, inscalfibili e impassibili.
Proprio ai Bersaglieri va il mio saluto ed il mio ringraziamento, perché grazie a Gioventù Ribelle ho imparato molto su di loro, sui costumi storici, le armi e gli equipaggiamenti, e i passatempi – sono davvero contento di sapere che anche nel 1870 i bersaglieri passavano il tempo libero vagando nell’accampamento e allenandosi nel ballare la dubstep, come sospesi a pochi centimetri dal terreno, il corpo curvo in pose sexy e serpentine.
Oltre le peculiarità e i tocchi di classe estetici, Gioventù Ribelle ha contribuito in maniera decisiva a smentire con fermezza molti luoghi comuni sulla storia del nostro paese, rivelando talvolta degli interessanti retroscena, spesso non sospettati nemmeno dagli storici o dai linguisti più qualificati. A livello locuzionale, avrà stupito tutti voi appassionati di Gioventù Ribelle [Gioventù Ribelle serial, Gioventù Ribelle aimbot, Gioventù Ribelle skins, Mara Carfagna nuda, Mara Carfagna Bocchino (cognome), mi piace mia sorella?, bocchino (atto sessuale), Gioventù Ribelle screenshot] scoprire che a fine ‘800, proprio a causa della ancora non-Unità Nazionale, l’inglese era una lingua ancora molto diffusa sul Sacro Suolo Nazionale. Grande quindi l’aderenza storica di Gioventù Ribelle nel riproporre le esclamazioni che Dio Onnipotente faceva rimbombare dai Cieli per incoraggiare i bersaglieri, come “rampage!” “overkill!”, “3,2,1 PLAY” et similia; una nota di colore anche sulla volgarità baldanzosa dei bersaglieri, che spesso e volentieri, quando messi sotto stress fisico con un ardito double jump, emettono un rutto dalle tonalità aliene. Interessantissimo anche notare come all’epoca, per mantenere la segretezza di azioni sotto copertura, sia alleati che nemici si chiamassero l’un l’altro, indistintamente, Player – come distinguere amici da nemici, dunque? Nessun problema, data la protezione divina di Gesù, infusa tramite l’HDR e il dubstep sulla sciallezza dei modelli poligonali: i nemici muoiono, gli amici no.
Per quanto riguarda le trame più occulte della storia, non posso astenermi dal trattare una delle più grandi rivelazioni che Gioventù Ribelle ci dona, prontamente individuata dal salace Made in Pergola nella sua videorecensione (dalla quale sono ritagliati, con modestia e imperfezione, tutti gli screenshot di Qualità di questo umile articolo) e che mi limito a riportare brevemente: Roma, sotto il suo cielo HDR e le colline verde smeraldo, celava ai tempi – e forse ancora oggi – dei tunnel scavati nella merda.
Ed è proprio in questi tunnel, lunghissimi e pieni di curiose varianti (gira a sinistra, gira a destra, bloccato da alcune casse vuote, torna nel tunnel dritto, arriva alla fine) scavati nella merda, che il nostro bersagliere skrall con shock rifle mimetizzato dovrà calarsi, in un’umida e stantìa atmosfera carica di tutta l’oppressione clericale e intestinale da sconfiggere, scoprendo in questi scenari alla Dead Space l’entità reale del nemico – non tanto il Papa, non tanto la Chiesa, lo Stato Pontificio, quanto l’abuso del bump mapping.
E’ quindi svelato un ulteriore livello interpretativo di Gioventù Ribelle: oltre all’Italia, la Storia Siamo Noi, la Rivoluzione, il Patriottismo, la Protezione Divina, i Cieli del Destino, c’è una serratissima critica all’uso smodato del bump mapping, ormai diffusissimo nell’industria videoludica odierna, spesso con risultati disturbanti e disgustosi. Non è un caso che i tunnel di merda marrone siano lunghissimi, estenuanti, opprimenti e monotoni, e non è neanche un caso che per il livello (geniale in questo l’idea dei Programmatori di ricondurre un episodio storico ad un solo livello, per una perfetta resa storica 1:1) sia costellato di misteriose apparizioni di melma bump mappata che emerge dal terreno infestando il paesaggio.
Gioventù Ribelle è un gioco storico, o meglio, un’avventura nella storia, ma non solo – è l’avventura di un eroe anonimo, Player, un alieno sotto le spoglie di un Bersagliere, armato di fucile laser e a volte sconsiderato nel lasciarsi sfuggire rutti gutturali, impegnato nel combattere nemici immobili e nel difficilissimo tentativo di non sprecare proiettili contro alleati invincibili, il tutto cercando di sconfiggere l’invasivo bump mapping senza lasciarsi distrarre dalle maravigliose architetture della ancor giovine Italia o dalle sue prelibatezze culinarie.
Eppure, ogni bella storia ha una fine – tranne quella del nostro fantastico Paese, si spera, ovvio!!! Auguri Italia! – e anche Gioventù Ribelle deve avere un finale. Eppure, i Programmatori sembrano non aver voluto cedere del tutto a questa ovvia struttura narrativa, quasi presi da un fervore anti-strutturalista, cercando in tutti i modi di allungare la già estesa longevità del Titolo ricorrendo ad una azzardata – ma a mio parere pienamente azzeccata – struttura circolare. Non appena giunti, dopo ore e ore di avversità ed estenuanti ma appaganti esplorazioni e atti riottosi, di fronte al proprio obiettivo – Egli, ebbene sì, il Papa – tenendolo sotto tiro, assaporando finalmente il sublime piacere di sparargli due colpi bene assestati di archibugio sull’ampia fronte benevolente, l’Imprevedibile accade, la Storia si riavvolge in un istante davanti ai nostri occhi, e siamo teletrasportati all’inizio del quadro, allo spawning point da cui il nostro eterno viaggio dovrà, di nuovo, cominciare. Se questo sia dovuto, come intuito dal Sig. Alberto Formica, a dei presunti poteri telecinetici del Pontefice (poteri dei quali non vi è accenno nel gioco, lo dico per evitare eventuali querele della Santa Sede), non posso stabilirlo. Mi piace pensare che questa, assieme a tante altre, sia una geniale trovata dei Creatori di Gioventù Ribelle, alla quale forse non c’è davvero bisogno di trovare una spiegazione razionale; l’Arte, in fondo, non ne ha mai bisogno.