Visto che stiamo (ahimè) raggiungendo la fine dell’estate, sono sempre più frequenti i post nostalgici. Invece di avere nostalgia di Guendalina della colonia, quella che poi invece che con te andava con Augusto, perchè aveva 13 anni e già sapeva guidare il motorino, mentre tu avevi solo un game boy, voglio proporvi un pò di nostalgia per un’altra amiga, l’Amiga 500.

Chi non la ricorda? L’improbabile sequenza di boot che indicava il corretto funzionamento del tutto tramite una sequenza di colori, che nessuno sapeva decifrare! Io mi ricordo un grigio / bianco / arancione / marrone chiaro / grigio / seguiti dalla classica manona spixellata che invitava l’utente a inserire dischi per far partire giochi che ci avrebbero accompagnato durante i momenti importanti della nostra pre-adolescenza, segnandola per sempre.
Per non parlare di altre amene amenità varie, come Il workbench, che ho personalmente vissuto nella versione 1. Intendiamoci, c’era già tutto! Multi tasking abbastanza vero, un orologio che però dovevi aprire l’applicazione apposta e al limite draggare in alto a sinistra o a destra e guardare ogni tanto per sapere che ore erano, shell UNIX style, fantastiche demo con dei mod.musicaclassica1 che devo aver ascoltato a ripetizione. Ah si, e mentre ascoltavi la musica classica, ti sparava le curve di Bézier! Ma tante! In modo da finire ipnotizzato, ma non così tanto da poter finire per terra sbavando e quindi tua madre non poteva dire che giocavi alle cose che ti facevano diventare epilettico!
In realtà, rischiavi di finire la sessione di gioco con un attacco quando compariva l’ancora più leggendario *lacrimuccia* errore guru meditation.

Ma quando le cose andavano bene, si veniva introdotti al gioco rigorosamente da una intro bellissima, realizzata da chi aveva crackato il gioco! Si chiamavano cracktros e consistevano di una serie di scritte con un carattere phutureo anni 90 che inneggiavano alla libertà di pensiero, all’elevazione dello spirito, e al proprio miglioramento personale in generale, correlate da una serie di poligoni e/o colori flashing ipnotici e sinusoidali, il tutto accompagnato da colonne sonore FANTASTICHE, realizzate da dei nerd metallari norvegesi e svedesi che invece di ascoltare burzum facevano riff Heavy Metal con dei samples chipper chiusi in casa con il loro ProTracker a nerdare e a sfogare così la loro esistenza (sempre in formato mod.canzone).
Alcuni di loro sono ancora attivi nella scena dei crackers, tra l’altro!
Vorrei proporvi qualche hit a riguardo, se vi aggrada:
Ad inizio anni ’90, l’Amiga era totalmente avanti rispetto alle altre macchine, e presentava delle caratteristiche che poi sarebbero state rippate alla grande da Steve Jobs per il suo Mac OS, come la DOCK delle icone:

O il mounting delle periferiche di storage a caldo. Si! Potevi collegare un hard disk staccando il joystick! E funzionava! E il workbench 1.0 te lo riconsoceva al volo! O gaio! O tripudio! Un po come l’usb! Ma tipo 10 anni prima!
Insomma, era tutto un paradiso. I floppy a bassa densità, che poi facevi il buco con la penna e diventavano forzati ad alta densità. Ti potevi anche burnare i settori a mano, con XCOPY, se eri uno serio. E io non lo ero (all’epoca). Ora lo farei subito. Le colonne sonore molto più belle di quelle della contropartita pc, che in realtà erano solo dei loffi buzzer, oppure audio proveniente da Soundblaster pro o 16, che poi nessuno ha mai capito un cazzo delle differenze. Ve lo dico io, erano uguali. Cambiava solo la scatola al negozio, e l’IRQ da settare sui giochi (che era 7 per la sound blaster normale e 5 per la 16). E basta. Ah si, poi c’era l’AWE32, che però costava 229 mila lire, e comunque serviva solo per avere un banco midi un po più fico, cosa che avrebbe portato a un leggerissimo miglioramento alle musiche di sottofondo, che comunque erano INFERIORI ai mod.
I giochi? Erano meravigliosi, vi propongo una piccola carrellata (se vi aggrada), sotto forma di top #7
#7 Pinball Fantasies

#6 Preihistorik 2

#5 New Zealand Story

#4 Stunt Car Racer

#3 International Karate+

#2 Speedball2 – Brutal Deluxe

#1 non ce la faccio.
No davvero. Non posso scegliere. Potrei dire Another World (che è già stato ampiamente citato in questo blog), oppure Body Blows Galactic. O Sword of Sodan: grafica MEMORABILE, giocabilità inesistente. Potevi solo andare avanti e saltare (a un frame), e sgozzare con una spada di 10 kg i nemici. Violentissimo. Non avete idea. O Cannon Fodder. O Alien Breed.
Purtroppo, la Commodore decise follemente di non investire più fondi nella ricerca verso l’espandibilità del sistema, e l’Amiga crollò miseramente di fronte all’avanzare delle architetture intel pentium. Hey ma l’Amiga 4000 va come un 486 dx33! E chi se ne frega! male che va Pikkiomania aveva già il DX4 per giocare a Descent II. Ed era comunque uno sfigato. Io avevo già il pentium III 800 che andava a manetta (e lo insultavo).
Fu cosi’, che come Guendalina della Colonia, anche noi finimmo ad andare con Augusto (cioè il PC), perchè aveva il motorino (cioè un sistema al passo coi tempi).