Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Sì, confesso che ho videogiocato.

In un mondo lontano, che se non c’eri non ci credi, la semplice parola “CABINATO” (o “COIN-OP”, se volevi far vedere che eri quello che leggeva le riviste  e/o, addirittura, SAPEVA L’INGLESE) era un po’ il Sacro Graal del videogiocatore, e con essa il suo regno, la Sala Giochi.

Quando sapevi che sì, potevi avere anche il videogioco a casa tua o a quella degli amici (perché sì, una volta andavi A CASA DELL’AMICO per giocare, oggi c’è internet, figurati, sto bello comodo), ma sapevi bene che quella era solo una conversione. Un palliativo. E dovevi sperare che fosse una bella conversione, che altrimenti… E sì, conosco persone che comprarono la conversione di Street  Fighter II per Commodore 64, ma non divaghiamo.

E sì, insomma, dicevamo che quando entravi in sala giochi, magari QUELLA GIUSTA, ti si apriva un mondo: tutto quello che avresti voluto vedere e avere a casa tua, ma che non avresti mai potuto portare (eppure leggevi di pazzi sulle riviste che pagavano I MILIONI e si portavano il cabinato a casa), e rimanevi lì come uno scemo a chiederti se mai un giorno tutto questo, figlio mio, sarebbe stato tuo.

E i ricordi sono tanti, milioni di milioni, e non basta un articolo per citarli tutti, ma ci provi: e la ricerca incessante del nuovo cabinato di cui avevi sentito parlare, ma che in giro non si trovava, e allora magari dovevi andare apposta, quando eri in trasferta, a TRASTEVERE GAMES, che sì, erano dei ladri ma c’avevano proprio tutto. E la prima volta che hai visto Street Fighter II, vedevi le file per giocarci e capivi che qualcosa era cambiato. “Posso inserirmi?”, e amicizie che nascevano così, al prezzo di un gettone (e di tanti altri ancora), tutti uniti con il solo scopo di picchiare più gente possibile, e i ragazzi più grandi, che dovevi stare attento sennò ti menavano, e se per caso ti inserivi e vincevi dovevi stare zitto e minimizzare, sennò facevi una brutta fine. E il Canguro (non si chiamava così, ma l’insegna era un grande canguro e per me è sempre stato così) con le sue scale che ti portavano in un mondo sottoterra, e Pac Mania che poi scopri era uno dei più grandi centri di SPACCIO della storia, e tuo padre che ti accompagnava e si guardava intorno perplesso e tu solo dopo anni hai capito perché, e la sala giochi al mare di non so dove col videogioco coi robbò dove c’era “ZIO BARBABIETOLA” e ancora oggi non sai che cazzo era, e il cabinato a sei giocatori (SEI GIOCATORI, cazzo!) degli X-Men che poi “Ma chi sono questi X-Men, ma si trovano in edicola?”, poi li compri, ma Tempesta non c’ha i poteri, c’ha la cresta punk, Wolverine c’ha un altro costume, Nightcrawler ma dove sta e tu non ci capisci un cazzo. E il primo Street Fighter, e le Tartarughe Ninja, che poi ti compravi il gioco su PC che non c’entrava un cazzo ma te lo facevi piacere lo stesso, e quella volta che in America si inserisce un tizio per giocare a X-Men: Children Of The Atom, ti riempie di combo e mazzate in due nanosecondi e capisci che la vita ti insegna che c’è sempre qualcuno che è più forte di te, anche all’estero.

E la sala giochi come fonte di salvezza nelle vacanze alle terme, dove andare a giocare a Shinobi, a Snow Bros, a TOKI, a tutte quelle cose che a casa non avresti mai avuto (e se ti andava bene avevi un Game Gear, maledetto ladro di batterie) e capivi che forse quello era un mondo da cui non saresti uscito mai fuori, nemmeno se lo avessi voluto.

E infatti, eccoci qua, a scrivere questa roba con la maglietta di Ryu che fa l’hadouken. Non a caso.

Ma se non c’eri, non puoi capirlo.

Super Pang: se non ci hai giocato nel baretto scrauso al mare ad 11 anni non puoi capire lo spleen delle sue musiche e la psichedelia delle sue ambientazioni!

Di seguito allego due siti fondamentali per gli amanti del coin-op!

http://arcadegameflyers.com/

http://www.coinop.org/

Fatene buon uso!


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