Nella prima parte eravamo rimasti con Minter che nel ’90 mette da parte i videogiochi e si dedica solo all’audiovisualizzazione.
E’ dall’84 infatti che, parallelamente allo sviluppo di videogiochi, Jeff Minter si dedica allo sviluppo di un nuovo tipo di software che lui chiamò Light Synthesisers. Non erano altro che degli strumenti di audiovisualizzazione in tempo reale (quelli che nelle serate dance ed elettroniche chiamano Visuals), una pratica ora comunissima e che si può ritrovare nei plug-in di player come il Winamp o iTunes (quello del winamp spacca, ovviamente quello iTunes è una merda rara come l’80% dei prodotti famosi Apple tranne l’iPod). La ricerca compiuta da Llamasoft in questo campo ha portato alla VLM (Virtual Light Machine) un potentissimo software di visualizations la cui ultima evoluzione, chiamata Neon, si trova installata di base in ogni console Xbox360.
Ora non tutti i possessori di console Microsoft sanno di possedere questo Neon (in primis gli autori consolari di questo blog), quindi il consiglio a loro rivolto è di usarlo al più presto. Anzi non è un consiglio è un imposizione, perché basta ficcare dentro la 360 qualche disco technoso pazzo e flashone per perdere completamente orientamento e senso del tempo, passando ore dentro gli ipnotici colori lucidi pulsanti e le forme fluttuanti causate dalla musica che gli darete in pasto: ecco un esempio in video per chi non possiede la 360. Nomi famosi che potreste avere in casa e che funzioneranno alla grande con il Neon sono: Underworld, Aphex Twin, Black Dice, Kode9, Burial etc.
Ma non solo di visuals si vive!! E infatti negli anni 2000 Yak sforna due remake (Gridrunner++ e Deflex) e un esilarante gioco originale (quel delirio di Hover Bovver 2 dove il protagonista impazzisce e vuole rasare l’erba di tutti i vicini distruggendogli casa) tutti e tre per PC. Sia Gridrunner++ che Hover Bovver2 sono riuscitissimi, ma rimangono “giochini”, esperimenti che servono per tastare un terreno che per fortuna si scopre fertile. Tant’è che la Lionhead finanzia Minter per produrre l’ambizioso Unity su Gamecube, un progetto poi purtroppo naufragato da cui però nacque il Neon di cui sopra. Ed è con i soldi e l’esperienza guadagnata attraverso il Neon che Minter è libero di portare la sua idea originale di sparatutto psichedelico alla portata di tutti i gamer next-gen (ovvero niubbi a cui non è stata insegnata LA STORIA), riguadagnando la posizione che gli è stato rubata da giochi come Geometry Wars (esplicito nel suo ispirarsi ai primi giochi di Minter) e i suoi tanti cloni.
Così nel 2007 è uscito Space Giraffe su Xbobx360 (e poi per PC scaricabile da qui), premiato e lodato da molte riviste e webzine per la sua originalità, sebbene la difficoltà troppo elevata abbia frustrato molti giocatori. Difficoltà che però visto la ficaggine del gioco per me passa in secondo piano, ma non tutti amano la frustrazione psichedelica.
Quindi l’anno scorso Minter, memore di queste critiche, ha rilasciato Gridrunner Revolution per PC (scaricabile qui). La difficoltà questa volta è calibrata meglio appagando al massimo il videogiocatore con uno sparatutto apparentemente semplice (schermo fisso, nemici che arrivano da tutte le parti, astronave comandata direttamente dal mouse, sparo continuo) che di livello in livello diventerà sempre più complesso e frenetico in maniera così subdola che a noi il gioco parrà sempre uguale, mentre un osservatore esterno vi prenderebbe per pazzi totali notando la follia progredire di livello in livello. Perché in Grid Rev ogni movimento ed ogni colpo causa esplosioni e scie di colori, suoni che rimbalzano acidi nelle nostre orecchie, tra pecore spaziali da raccogliere per eventuali bonus, e buchi neri da creare e sfruttare per deviare i propri colpi contro i nemici. La sfida al solito sarà mettere ordine al caos visivo e sonoro a cui il nostro cervello andrà incontro, ma stavolta Yak riesce a perfezionare al massimo quel fenomeno magico per cui il nostro cervello diventa una cosa sola con l’astronave del gioco. Lo stesso fenomeno disturbante che avveniva coi blocchetti di Tetris o con Pacman, solo che in Gridrunner Revolution è ancora più allucinante perché tutto ciò avviene nel malato mondo di Yak.
In poche parole Gridrunner Revolution ridefinisce il concetto di Phuturo fiero della sua semplicità 2d e si pone accanto al Phuturo 3d rappresentato da Rez.
Ora che Jeff Minter, con la magica doppietta Giraffe/Gridrunner, ha finalmente scacciato gli usurpatori delle guerre geometriche e ha ripreso il trono di Re del Male Agli Occhi non gli rimane che stare ad osservare i suoi discepoli più bravi (i jappomatti che hanno creato Vib Ribbon e Rez) finché non vorrà sfidarli nuovamente con un progetto “major” sperando che stavolta non naufraghi come accaduto a Unity (che me lo sogno ancora la notte, io ricordo filmati tipo un Rez proiettato ancor più nel metagalatticospazio del crispino san psych).