Come avrete capito qui a Gioca Giuè amiamo molto la drogosa psichedelia sintetica dei videogiochi e le sparaflashate più acide. Per questo oggi vi guideremo alla scoperta del programmatore di videogiochi più psichedelico e freak di tutti i tempi: Jeff Minter, anche se lui preferisce farsi chiamare Yak. Jeff vive nel Galles con 3 pecore, 2 capre, 2 lama e un piccolo pazzo border collie chiamato Curry. Yak ama le bestiole, i giochi, la musica, Curry, la birra e tutto ciò che è fluffy. Programma videogiochi dal 1978 e nei primi ’80 (con la sua Llamasoft) inizia a sfornare giochi uno dopo l’altro per i maggiori sistemi di gioco del periodo dai Commodore VIC-20 e 64 allo ZX-Spectrum passando per l’Atari 400.
I giochi Llamasoft erano solitamente degli sparatutto che coinvolgevano cammelli mutanti, pecore, lama o semplici forme geometriche in movimento con titoli come Attack of the mutant camels, Gridrunner o Metagalactic llamas battle at the edge of time, nomi assurdi che ben spiegavano il contenuto esagerato di questi sparatutto dalla struttura frenetica, originale e diretta, ma sopratutto la totale follia della grafica! Sullo schermo colori acidi ed effetti stroboscopici, rendevano l’esperienza di gioco allucinata stile primi rave party. D’altronde ogni gioco top degli anni ’80 pareva un rave party (Pacman ingurgita pastiglie in un ambiente buio con suoni ripetitivi, etc.etc.). Ma meglio di ogni parole è questo filmato di Attack of the Mutant Camels che vi farà capire all’istante la follia di Yak.
Nei primi ’90 Jeff Minter grazie alla rinnovata potenza delle nuove console portò avanti la sua idea di gioco ferenetico e di male agli occhi in maniera sempre più acida, giungendo con Tempest 2000 (il maggior successo della Llamasoft) al suo picco massimo. Pensate era pure l’unico gioco veramente di punta della fallimentare console a 32 bit dell’Atari (il catastrofico Jaguar), infatti dopo il fallimento del Jaguar ne fu prodotta una versione PC con cui conobbi il genio di Jeff Minter. Tempest 2000 era un gioco così visivamente appagante col suo minimalismo techno acid pulsante e flashante, che non era raro vederlo ripreso in molti video e visualization di musica elettronica. Non a caso per più di 10 anni l’audiovisualizzazione prende il sopravvento sui videogiochi nella mente di Minter.